Seiko Sumo MOD

Seiko Sumo MOD

  Non poteva certo mancare il Sumo nella mia piccola rassegna di Seiko modificati.



E' il modello piu' rifinito e con il miglior rapporto qualitá prezzo che la casa giapponese da anni offre.
 Pensate che la cassa ha ben sedici sfacettature nella parte superiore, sei nei due lati, ed infine il fondo lucidato.
In totale abbiamo ventitré parti lavorate che si fondono insieme armonicamente avvolgendosi come due lottatori di Sumo e alternando la finitura a specchio a quella finemente satinata.
 E' un orologio che per capirlo occorre possederlo ed indossarlo. 
La struttura avvolgente della cassa te lo fa dimenticare al polso.
Unico neo, o forse pregio, sono le quattro anse prolungate con i fori di ancoraggio del bracciale ricavati agli estremi.
Questo limita fortemente la possibilitá di potere essere liberi di montare cinturini o bracciali alternativi.
La distanza infatti che si crea con la carrure e' elevata ed esteticamente il risultato e' disastroso.
Fatta questa doverosa premessa passiamo all'analisi dell'esemplare da me trasformato.
Ho voluto conservare l'aspetto d'insieme e quindi non ho minimamente toccato il quadrante con le sfere.
Ho sostituito il rehaut originale in platica nera con indici bianchi verniciati montandone uno in acciaio spazzolato acquistato da Crystaltimes e commercializzato anche sulla piattaforma eBay.
Poi, come da consuetudine per tutti i miei MOD, ho sostituito il vetro zaffiro rivolgendomi a Damien Lau (DLW).
E' giusto ricordare che un'altro ottimo fornitore di vetri e' Crystaltimes.



 Il cambio del vetro nei Seiko e', a mio avviso, fondamentale.
Anche qui siamo alle solite: per capirlo occorre provare. 
E una volta che lo cambi ad uno non ne puoi piú fare a meno per i prossimi che acquisterai.
Il vetro minerale hardlex originale finisce, purtroppo, in un cassetto dimenticato e senza piú alcun valore.
Sotto alcune immagini del nuovo vetro nelle fasi di montaggio con l'ausilio di una piccola pressa.


Qui sotto ho fotografato la guarnizione. 
Si tratta di una flangia montata sulla parete interna della parte superiore della cassa, appena sotto il rehaut.
In pratica il vetro vi ci scorre dentro.
Questa delicata quanto semplice operazione della durata di una manciata di secondi la potete effettuare anche voi senza rivolgervi ad un orologiaio, evitando cosí di rimanere per settimane senza il vostro orologio.
L'importante e' munirsi di una pressa per il montaggio/smontaggio di vetri/lunette facilmente reperibile attraverso il web.
Al fine di non danneggiare la guarnizione e'  importante che la posa avvenga perfettamente in linea.




La terza modifica e' stata l'inserto lunetta.
Per non stravolgere il risultato d'insieme ho optato per una soluzione che seguisse un po' lo schema originale del progetto, ovvero dei numeri grandi.
Ecco quindi che la scelta e' caduta in questo inserto in ceramica nero (L.C.B.I) che strizza l'occhio al Planet Ocean della Omega.


Ed e' pure luminoso.



Infine il bracciale.
Il Sumo come accennato sopra non ammette cinturini di cuoio o gomma aftermarket ad eccezione del Crafter Blue CB02, prodotto che ho avuto ma che non mi ha mai seriamente entusiasmato.


 Ecco che la scelta non poteva che cadere sui prodotti commercializzati da Strapcode.
 Il nuovo Angus Jubilee (Miltat) e' davvero uno schianto.





 Ho anche provato, modificando le pompette di ancoraggio, a montargli la chiusura Seiko originale.
Il risultato ve lo mostro in questa sequenza di scatti.










Cosa aggiungere ancora. 
Che si poteva fare di piú magari intervenendo proprio sul quadrante e sulle sfere ma credetemi non l'ho voluto fare.
Il Sumo e' bello per come lo hanno progettato.
Stravolgerlo totalmente significa che in fondo non lo si ama veramente.
Vi lascio con le immagini del bel fondello, della corona di carica e del movimento automatico 6R15C.




 E ci tengo a mostrarvelo anche con il suo rehaut originale perché dovete sapere che alla fine ho optato per questa seconda soluzione.
Il rehaut in acciaio spazzolato non aveva fatto breccia nel mio cuore fino in fondo.



Dimenticavo questo piccolo accorgimento che consiglio a tutti in fase di smontaggio/rimontaggio del fondello.
Frapponete una porzione di pellicola trasparente da cucina.
Non si sa mai che l'utensile scappi via.


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